venerdì 26 marzo 2010

La bottega dei desideri

di Karen Weinreb

Bedford, New York. Nella villa a due piani regna il silenzio, a parte il ticchettio della pioggia che cade da ore. È mattina, tutti dormono, tranne Nora che sta preparando serenamente la colazione. È presto, troppo presto, perché qualcuno suoni alla porta. Eppure quel campanello sta suonando insistentemente già da un paio di minuti. Nora non crede ai suoi occhi. All'ingresso ci sono quattro uomini dell'FBI: sono venuti ad  arrestare suo marito, Evan, trader finanziario. Ha rubato milioni e milioni di dollari, sono anni che lo fa. Basta un istante e il mondo di Nora crolla: non c'è più fiducia, né amore, né felicità, né soldi. Non le restano altro che dolore e solitudine, rabbia e delusione. E tre bambini da mantenere, ed è quasi impossibile senza più una casa, con tutti i beni pignorati e circondata dall'ostilità di quelle che un tempo credeva amiche. Ma in lei è rimasto qualcosa di prezioso, un dono che coltiva da anni, trasmesso di generazione in generazione dalle donne della sua famiglia. Fare dolci e pasticcini. Tutto ha inizio nella panetteria dove Nora lavora la notte. Un po' di sherry, burro, zucchero, marmellata di ciliege, crema pasticcera e una spolverata di cioccolato, e la torta millefoglie è pronta. In poco tempo tutti la vogliono. Con l'aiuto dell'unica donna che le sia rimasta vicina, Beatriz, la babysitter dei bambini, Nora apre una pasticceria. È un luogo un po' speciale, dove non si gusta solo un dolce e del buon caffè, ma si assaporano ricordi e si coltivano speranze, si dimentica il passato e forse si può anche amare di nuovo. Nora l'ha capito bene. Perché, a volte, basta la giusta dose di ingredienti, e i pasticcini possono far ritornare un sorriso, le torte ricoperte di fragole accendono il desiderio, la crema pasticcera far nascere la passione.

Prezzo di copertina: € 18,60
Pagine: 335
Titolo originale: The Summer Kitchen
Editore: Garzanti Libri

venerdì 5 marzo 2010

Quasi quasi mi licenzio

Non è mai troppo tardi per cambiare vita

Moltissimi l’avranno pensato almeno una volta: quasi quasi mi licenzio, me ne vado, cambio vita. Ma nella maggior parte dei casi questo impulso resta privo di conseguenze, un pensiero isolato e di fatto inattuabile. Come si fa ad abbandonare il lavoro, il punto di riferimento più importante – dal punto di vista economico ma anche sociale e familiare – nella vita di una persona? Eppure la spinta al cambiamento non va sottovalutata. Può nascere da sentimenti negativi – ansia, frustrazione, senso di inadeguatezza – che però vanno ascoltati e indagati, perché portatori di un significato più profondo: spesso la vita che conduciamo non è adatta a noi. La crisi professionale può così diventare una grande opportunità di rinnovamento, una salutare ‘doccia fredda’ grazie alla quale ritrovare motivazione, forza e inventiva.
Questo libro, scritto da Roberto D’Incau, cacciatore di teste di grande esperienza, e Rosa Tessa, giornalista eclettica e competente, offre un grande varietà di spunti e consigli per affrontare con coraggio e ottimismo questo difficile passaggio. Grazie a un’ampia casistica e vari esempi di persone che ‘ce l’hanno fatta’, si ribalta il luogo comune per cui la perdita del lavoro è una catastrofe senza via di scampo e anche quello per cui l’impiego è una strada segnata, che non ammette deviazioni e va seguita anche a costo di sacrificare se stessi e la propria individualità. A qualunque età, e in qualunque condizione, ciascuno di noi può sentire impellente la spinta al cambiamento e cogliere finalmente l’occasione per realizzarsi davvero.

UN LIBRO DI
Rosa Tessa
Roberto D’Incau

PUBBLICATO DA
Salani

Leggi un assaggio del libro

Fonte: IlLibraio.it

Intervista Roberto D'Incau

martedì 2 marzo 2010

INVICTUS

«Dal profondo della notte che mi avvolge
buia come il pozzo più profondo che va da un polo all'altro
ringrazio quali che siano gli dei per la mia inconquistabile anima.
Nella morsa della circostanze, non mi sono tirato indietro, né' ho pianto
Sotto i colpi d'ascia della sorte, il mio capo sanguina, ma non si china
Più in là, questo luogo di rabbia e lacrime appare minaccioso ma l'orrore delle ombre e anche la minaccia degli anni non mi trova
e non mi troverà spaventato. Non importa quanto sia stretta la porta... quanto piena di castighi la vita
Io sono il padrone del mio destino. Io sono il capitano della mia anima»

(W.E.Henley)

mercoledì 20 gennaio 2010

Alma di Rodrigo Blaas

Alma from Rodrigo Blaas on Vimeo.