martedì 2 marzo 2010

INVICTUS

«Dal profondo della notte che mi avvolge
buia come il pozzo più profondo che va da un polo all'altro
ringrazio quali che siano gli dei per la mia inconquistabile anima.
Nella morsa della circostanze, non mi sono tirato indietro, né' ho pianto
Sotto i colpi d'ascia della sorte, il mio capo sanguina, ma non si china
Più in là, questo luogo di rabbia e lacrime appare minaccioso ma l'orrore delle ombre e anche la minaccia degli anni non mi trova
e non mi troverà spaventato. Non importa quanto sia stretta la porta... quanto piena di castighi la vita
Io sono il padrone del mio destino. Io sono il capitano della mia anima»

(W.E.Henley)

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