martedì 17 febbraio 2009

Requiem per Venezia

Solo la sera, avvolta dalla nebbia, Venezia si toglie la sua maschera da deliziosa trappola per turisti e rivela il suo vero volto di città innamorata della tristezza…
Come Ofelia sorge delicata dalle acque che la abbracciano donandole amore, vita e morte…
Lanterne fioche come stelle dimenticate emergono pallide tra i dolci vapori…ovunque il suono di un muto violino strega i miei sensi, in un carnevale turbinoso di maschere scintillanti e grottesche.
L’isola solitaria, quasi dimenticata, San Michele, paradiso di angeli dalle ali di corvo mi chiama, con una voce soave come un requiem…
Vorrei dividere questa crepuscolare bellezza con te, in questa città dove il tempo è fermo e il sentimento è eterno…per danzare un valzer di morte accanto al ponte dei sospiri…

Fonte: www.adingblackrose.spaces.live.com

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